Dati strutturati e SEO: come migliorare il posizionamento organico

da | Mag 24, 2024 | Search Marketing | 0 commenti

In questo articolo ti parlerò di cosa sono i dati strutturati, un elemento tecnico della seo che aiuta la comprensione dei nostri contenuti da parte dei motori di ricerca e ne favorisce il posizionamento organico. E non solo: oltre la parte teorica, ti spiegherò come implementarli correttamente.

 

Cosa sono i dati Strutturati

 

I dati strutturati nella SEO sono marcatori o elementi che, aggiunti in una pagina web, chiariscono il contesto e il significato ai motori di ricerca e ne facilitano il posizionamento nei risultati di ricerca. Ciò è possibile perché, aiutando i bot a comprendere in modo chiaro tramite i dati strutturati di cosa tratta una risorsa, è più semplice che la stessa venga inserita tra i risultati pertinenti per l’argomento trattato, tutto ciò, se valido, ci consente di ottenere un posizionamento migliore nelle SERP.

 

In che modo i dati strutturati aiutano il posizionamento?

 

Per comprendere appieno come effettivamente i dati strutturati aiutino il ranking delle pagine web del nostro sito, dobbiamo prima comprendere come i motori di ricerca costruiscono le SERP. Qui, infatti, torna in auge il principio della pertinenza, dell’utilità e dell’autorevolezza di una risorsa. In mezzo a tutti questi fattori i motori di ricerca hanno bisogno di un aiuto concreto per non fraintendere gli argomenti e gli ambiti in cui una risorsa indicizzata si muove. Quindi, migliorando la comprensione che questi software hanno delle nostre risorse, riusciamo a far percepire meglio la competenza e la validità di un contenuto.

Inoltre, utilizzare dati strutturati, ci permette di ottenere anche le cosiddette serp features. Hai mai notato nelle SERP di query legate alle ricette che i risultati non sono solo i classici link blu con le descrizioni e le url date dai meta tag inseriti nelle pagine? Ebbene, in questo caso, si possono avere le stelline per le recensioni e anche varie altre features come i tempi di cottura e le foto.

Questo è possibile grazie ai dati strutturati. E incidono sul posizionamento grazie alla manipolazione del CTR, che pur non essendo ufficialmente un fattore di ranking è un segnale utente fortissimo. Se le persone che cercano su Google scelgono il nostro risultato rispetto agli altri, il motore di ricerca ci riproporrà anche in posizioni più elevate

 

Schema.org

 

Logo del consorzio Schema.orgFino ad ora ti ho spiegato perché è importante sfruttare i dati strutturati nella SEO e come, a parità di ottimizzazione di un portale, possano farti emergere nei risultati di ricerca.
Adesso ti parlo di come sono fatti e di come sono nati.

Il consorzio schema.org è stato creato dai principali motori di ricerca (Google, Bing e Yahoo!) e ha lo scopo di creare un linguaggio comune per l’interpretazione delle risorse sul web. Questo linguaggio è il marckup schema.org ovvero quelli che comunemente, nell’ambito SEO, sono i dati strutturati.

I formati degli schema sono i Json-LD( il formato più semplice da usare, lato nostro, e da comprendere per i motori di ricerca), i microdati e i dati RDFa.

In questa sede ci concentreremo principalmente su Json-LD, sia perché è il più “semplice” e raccomandato da Google e anche perché i vari plugin che aiutano ad inserirli in automatico sfruttano nella maggioranza dei casi questo tipo di script.

 

Dove vanno inseriti i dati strutturati?

 

I dati strutturati vanno inseriti nell’html delle pagine web. Il formato Json-LD essendo uno script va inserito nella sezione <head> dell’html.

Questo è un esempio di schema organization in Json-LD inserito in HTML:

<html>
<head>

<script type=”application/ld+json”>
{ “@context” : “https://schema.org”,
“@type” : “Organization”,
“url” : “http://www.your-company-site.com”,
“contactPoint” : [
{ “@type” : “ContactPoint”,
“telephone” : “+1-401-555-1212”,
“contactType” : “customer service”
} ] }
</script>

</head>
<body>

</body>
</html>

Ci sono anche molti plugin per wordpress, shopify, magento ecc… che inseriscono nativamente alcuni degli schemi principali nei siti web. Ognuno di loro ha delle peculiarità, potenzialità e limitazioni.

É chiaro che inserire manualmente, quando possibile, uno schema all’interno delle proprie pagine ci dà maggiore libertà rispetto a un plugin dove ovviamente c’è una struttura preimpostata.

 

I principali dati strutturati che puoi trovare su un sito web

 

Esempio di una serp di Google dove cercando spaghetti alle vongole sono presenti features derivanti dai dati strutturatiConsultando schema.org è possibile trovare tutti i possibili schemi utilizzabili e le loro proprietà, entità e definizioni.

Generalmente nei più comuni siti web è possibile trovare sicuramente questi tre tipi di dato strutturato:

  • Organization;
  • Website;
  • Article.

Per gli ecommerce è possibile anche trovare il product e nei blog di cucina il recipe.

 

Organization

 

Lo schema organization definisce l’entità dell’organizzazione che gestisce il sito web. Solitamente lo si trova in homepage o in tutte le pagine del sito. É estremamente utile per i brand per definire l’entità stessa del brand e la sua riconoscibilità al motore di ricerca.

Ecco un esempio:

<script type=”application/ld+json”>
{
“@context”: “https://schema.org”,
“@type”: “Organization”,
“name”: “DNA Agency”,
“url”: “https://dna-agency.it”,
“logo”: “https://dna-agency.it/wp-content/uploads/2023/12/logo-dna-agency-registrato.png”,
“sameAs”: “https://www.linkedin.com/company/dna-digital-agency-neuro-data-driven/”
}
</script>

Il sameAs indica le proprietà del brand che sono equiparabili al sito web, in questo caso la pagina aziendale di linkedin.

 

Website

 

Esempio di una serp di Google dove cercando un brand compare la sitelink searchboxLo schema website serve a definire l’entità sito come contenitore unico di tutti i contenuti di quel dominio.

Lo si trova generalmente in home e anche nelle altre pagine del sito. Quando viene effettuata una ricerca per query brand ovvero viene cercato il nome del brand come “DNA Agency” su Google, può comparire la barra di ricerca del sito nel risultato di ricerca tramite la features sitelink searchbox. In questo modo puoi cercare direttamente nel sito se fai una ricerca brand.

<script type=”application/ld+json”>
{
“@context”: “https://schema.org/”,
“@type”: “WebSite”,
“name”: “DNA Agency”,
“url”: “https://dna-agency.it”,
“potentialAction”: {
“@type”: “SearchAction”,
“target”: “https://dna-agency.it/?s={search_term_string}”,
“query-input”: “required name=search_term_string”
}
}
</script>

Article

 

Questo schema dà l’opportunità di contestualizzare gli articoli del blog o di un sito che siano essi blogpost e news.

<script type=”application/ld+json”>
{
“@context”: “https://schema.org”,
“@type”: “BlogPosting”,
“mainEntityOfPage”: {
“@type”: “WebPage”,
“@id”: “https://dna-agency.it/search-mkt/”
},
“headline”: “”,
“description”: “In questo articolo viene approfondita l’utilità per il posizionamento sui motori di ricerca dell’uso dei dati strutturati grazie al protocollo schema.org”,
“image”: ,
“author”: {
“@type”: “Person”,
“name”: “Luigi Vastarella”,
“url”: “https://dna-agency.it/team/luigi-vastarella/”
},
“publisher”: {
“@type”: “Organization”,
“name”: “DNA Agency”,
“logo”: {
“@type”: “ImageObject”,
“url”: “https://dna-agency.it/wp-content/uploads/2023/12/logo-dna-agency-registrato.png”
}
},
“datePublished”: “2024-05-24”,
“dateModified”: “2024-05-24”
}
</script>

In questo caso è possibile indicare oltre tutti i dati dell’articolo come tipologia, url e breve descrizione dello stesso, anche l’autore, la data di pubblicazione e quando l’articolo/news è stato aggiornato.

 

Validare i dati strutturati

 

É sempre possibile, quando aggiungiamo manualmente o tramite plugin, validare l’implementazione dei dati strutturati. Ci sono molti modi per la validazione sia tramite tool di crawling o SAS con screaming frog, seozoom o altri, ma è possibile e consigliato utilizzare il tool di validazione dei dati strutturati di Google che trovi cliccando qui, oppure attraverso il tool di validazione proprio di schema.org, che trovi qui.

 

Dati strutturati: i report di Search Console

 

Esempio di possibili report che possono comparire nella Google Search console se applichiamo i dati strutturati alle nostre pagina web.L’importanza della validazione ci è data anche dal fatto che Google, nella search console, ci offre dei report in cui indica se un determinato dato strutturato viene letto correttamente o meno. Questo può determinare anche la comparsa di label dedicate come la label dei prodotti, i breadcrumbs o gli snippet di recensioni. Qui possono comparire avvisi o errori che è possibile risolvere.

Questo è anche uno dei motivi principali per cui, quando possibile, è indicato inserire manualmente i dati strutturati.

Ricapitolando, abbiamo visto insieme l’importanza dei dati strutturati e come possono aiutare il posizionamento organico e la differenziazione in SERP, i tipi di dati strutturati che esistono e come e dove inserirli. Ora non ti resta che implementarli al meglio.

Già usi i dati strutturati e vuoi condividere la tua esperienza? Commenta questo articolo, sarà sicuramente utile per chi legge.

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