“Devi tracciare gli eventi in Analytics se vuoi rendere efficaci i tuoi sforzi digitali e produttivo il tuo business online”.
Hai già sentito questa frase, vero? Se la risposta è sì, e hai agito di conseguenza, sei già un (bel) passo più vicino a raggiungere i tuoi obiettivi. Se non è così, abbiamo un consiglio per te.
Prima di tutto, inizia a riflettere sulla reale competenza di chi segue il tuo progetto online.
E se fossi proprio tu a gestirlo, fai subito un esperimento pratico. Immagina dove vuoi arrivare, poi chiediti: sono sicuro di sapere come farlo per riuscirci?
La risposta non ti piacerà, se non stai usando uno dei tool più potenti al mondo e soprattutto una delle sue funzionalità più utili. C’è una verità: tracciare gli eventi con Google Analytics non è un’opzione, è la base di qualsiasi progetto profittevole online.
Del resto, come potresti sfruttare a tuo vantaggio l’esperienza degli utenti che navigano il tuo sito se non puoi sapere cosa fanno, quando e quanto spesso compiono le azioni che tu desideri che facciano, come arrivano a quelle pagine e molte altre informazioni cruciali a riguardo?
Come puoi ottimizzare, se non puoi analizzare ciò che stai producendo?
Insomma, come puoi prendere decisioni precise, mirate e vincenti se non sai (davvero) da quale punto parti e non hai una visione d’insieme?
Tracciare gli eventi è ciò che ti permette di ottenere tutto questo.
In questo articolo scopriremo insieme come impostare gli eventi su Google Analytics e come costruire il piano di misurazione. Capirai perché gli eventi possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi e quali sono le differenze tra eventi e obiettivi nel linguaggio di Google Analytics.
Partiamo però dall’inizio, e quindi da cos’è un evento su Google Analytics.
Cosa sono gli eventi su Google Analytics
È proprio Google stesso, nella sua pagina di supporto, a indicare con estrema chiarezza la definizione di un evento su Google Analytics.
“Gli eventi sono le interazioni degli utenti con i contenuti che possono essere misurate separatamente rispetto a una pagina web o al caricamento di una schermata. Download, clic sui link, invio di moduli e riproduzioni di video sono tutti esempi di azioni che potresti voler analizzare come eventi”.
Risolviamo subito un equivoco allora. Diamo per scontato che tu abbia già un account Google Analytics.
Se stai pensando, “ok, ma io ho installato il codice di tracciamento di Google Analytics sul mio sito”, sappi che questo non basta.
Di default, gli eventi non sono tracciati: ciò che GA inizia a misurare sono le visualizzazioni delle pagine del tuo sito. Informazioni utili, certo, ma puoi ottenere molto di più. Non vorrai sapere solo quali pagine vengono più viste ma vorrai anche tracciare i click con Analytics.
Se hai un e-commerce vorrai sapere quante volte gli utenti cliccano su “aggiungi al carrello”, se hai una newsletter invece vorrai sapere quando qualcuno si iscrive, giusto per fare degli esempi.
Ecco a cosa serve tracciare gli eventi su Google Analytics. Queste sono alcune delle informazioni che GA inizierà a registrare, se personalizzi il codice di tracciamento rispetto alle impostazioni di base.
Non sono richieste competenze da programmatore per farlo. A questo link la guida per farlo. Oppure, se sei pratico, puoi usare anche le funzionalità di Google Tag Manager.
Come impostare eventi su Google Analytics
Abbiamo capito cosa sono, ora bisogna capire come creare eventi su Google Analytics.
Ogni evento su GA risponde in modo gerarchico alle seguenti caratteristiche:
- Categoria
- Azione
- Etichetta (facoltativa, ma consigliata)
- Valore (facoltativo)
Vediamo brevemente di cosa si tratta.
- CATEGORIA: è un nome da te indicato allo scopo di raggruppare gli oggetti da analizzare.
- AZIONE: viene utilizzato per assegnare un nome al tipo di evento o interazione da misurare per uno specifico oggetto web.
- ETICHETTA: ti consente di fornire informazioni aggiuntive per gli eventi che vuoi analizzare, può essere considerata come un modo per creare un’ulteriore dimensione nei rapporti per misurare l’interazione degli utenti con oggetti delle pagine.
- VALORE: è un numero intero e viene utilizzato per assegnare un valore numerico a un oggetto pagina. Ad esempio – spiega Google – potresti usarlo per fornire il tempo in secondi per il caricamento di un player, oppure per attivare un valore monetario quando viene raggiunto uno specifico indicatore di riproduzione in un video player.
Andiamo nello specifico con un esempio.
Il tuo sito tratta di consulenze finanziarie. Stai facendo un’attività di lead generation per formare una lista di persone interessate ai tuoi servizi con lo scopo di vendere una consulenza. Con questo obiettivo, hai preparato una serie di ebook che permetti di scaricare.
Leggi anche: Una nuova frontiera nelle Digital Analytics: Google Analytics 4
Come impostare gli eventi su Google Analytics?
In questo caso, il procedimento per la creazione di uno degli eventi sarebbe il seguente:
- CATEGORIA: lead generation
- AZIONE: download ebook
- ETICHETTA: il titolo del libro, es. “Come investire senza rischi sul mercato hi-tech”
- VALORE: supponiamo che la tua consulenza costi 2000 €. Hai misurato che mediamente ogni 10 persone che scaricano l’ebook, 1 acquista il tuo servizio. In questo modo sai che ogni download ha un valore medio di 200 € e quindi assegnerai come valore 200 a quell’azione.
Sarà fondamentale quindi pianificare a monte come suddividere gli eventi in modo da assegnare categorie, azioni, ed eventuali etichette e valori in modo funzionale per ottenere report semplici da consultare.
Il piano di misurazione degli eventi su Google Analytics
Impostazione fatta, tocca alla fase d’analisi. Ovvero, come monitorare gli eventi su Google Analytics.
Come detto, prima di mettere le mani sugli strumenti, è necessario aver strutturato una strategia da seguire.
Il primo passo è naturalmente quello di identificare cosa vogliamo misurare, documentando gli obiettivi di business che si vogliono raggiungere.
In base a quelli, poi, andranno definiti i KPI (Key Performance Indicators) vale a dire i parametri che ci saranno utili per capire se stiamo procedendo nella direzione corretta.
Solo a quel punto si passerà al tool, all’installazione (se non è ancora stata fatta) del codice base di GA sul sito e poi alla customizzazione con la creazione degli eventi unici personalizzati.
Inizieremo quindi a produrre dati molto utili sull’esperienza degli utenti sul nostro sito che andranno ulteriormente analizzati e segmentati.
Tracciare gli eventi in Analytics è un’operazione continua. Allo stesso modo, anche quella di monitoraggio diventa un’azione ciclica, da riprodurre continuamente nel tempo, attraverso essa potremo ottimizzare la nostra strategia e prendere decisioni fondate sui dati, sui numeri reali.
Torniamo al nostro esempio della società di consulenza finanziaria.
L’obiettivo di business è vendere le proprie consulenze, i KPI d’interesse potrebbero essere appunto misurare quanti e quali dei loro contenuti gratuiti vengono scaricati, con quale frequenza chi lo scarica poi si converte in un cliente e qual è quindi il valore medio di acquisizione del cliente stesso.
Ottenuti questi dati, poi può essere utile segmentarli ulteriormente e cercare di capire quali siano i canali che portano più traffico al sito, quale sia la zona geografica dalla quale provengono i lead con maggiore frequenza e così via, in un’operazione di analisi continua.
La differenza tra eventi e obiettivi in Google Analytics
Attenzione, un equivoco comune è quello di confondere gli eventi di Google Analytics con gli obiettivi di Google Analytics (oppure di rimanere spiazzati di fronte a queste due diverse tipologie).
Come detto, gli eventi ci aiutano ad avere una fotografia precisa di ciò che succede sul nostro sito, specie dal punto di vista della quantità delle azioni che vengono effettuate su di esso. E ci permettono di avere queste informazioni ordinate in modo schematico secondo i parametri che noi stessi definiamo come utili.
Potremmo dire che invece gli obiettivi di Google Analytics supportino una valutazione qualitativa di questi dati. Gli obiettivi, infatti, permettono di attivare alcune metriche associate ad una azione.
Sarà quindi possibile conteggiare le sessioni in cui si è svolta l’azione tracciata come obiettivo, misurare il tasso di conversione, il tempo necessario per completarla.
Il vantaggio degli obiettivi è quindi di poter mettere in relazione questi valori con altre dimensioni.
La migliore strategia, insomma, è individuare gli obiettivi del proprio business e – successivamente e a cascata – definire e impostare sia gli eventi che gli obiettivi su Google Analytics in modo da ottenere report e dati soddisfacenti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Perché gli eventi possono aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi
Ormai è chiaro. Impostare e poi tracciare gli eventi su Analytics è un’attività fondamentale per chiunque abbia un’attività online, al di là delle dimensioni del proprio business e del settore merceologico.
Se vendi qualcosa online, vorrai sapere quali sono le aree del tuo sito che incoraggiano quest’azione e quali invece disperdano i tuoi sforzi. Vorrai, soprattutto, potere valutare l’andamento delle tue strategie non affidandoti al solo intuito ma a dati certi. Vorrai, insomma, prendere delle decisioni supportate dai numeri.
Questo è ciò che fanno gli eventi in Analytics: sono il tuo collaboratore virtuale che ti aiuta a organizzare meglio il tuo sito e avere sempre una fotografia immediata di cosa stia funzionando e cosa invece necessiti del tuo intervento.
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